1. Glossario
    I rimandi con (*) sono tutti raccolti qui

    AvatarBy Fiamma Drakon il 18 Jan. 2013
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    A


    Arjal: è il fuoco purificatore utilizzato dai Phade per bruciare i corpi di criminali e peccatori. Bruciando i loro corpi, i Phade mostrano totale disprezzo per le azioni che hanno compiuto in vita e spediscono l’anima del trasgressore al cospetto di Lith perché quest’ultima gli infligga la pena che merita.
    L’evocazione dell’Arjal è uno dei primi incantesimi che viene insegnato a chi vuole dedicarsi alla pratica delle arti magiche ed è sapere comune anche di chi sa poco e niente di magia.

    B


    Bokus: "casa di piccole dimensioni, rifugio" in lingua Phade.

    C


    D


    E


    F


    Frejr: "maestra" in lingua Phade.
    Frejr Lith tzaji-as: invocazione a Lith. Letteralmente si traduce in "maestra Lith proteggici".

    G


    H


    I


    J


    K


    L


    Lycra: pianta rampicante diffusa nelle zone a clima più freddo di Minthe. Produce dei piccoli fiori carnivori e i suoi frutti sono rossi e sferici, riuniti in grappoli da tre ed utilizzati dai Faràs nella preparazione di alcune pozioni curative.
    I suoi rami flessibili vengono utilizzati come ornamento per capelli dai Faràs.

    M


    Maejr: "maestro" in lingua Phade....

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    Last Post by Fiamma Drakon il 18 Jan. 2013
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  2. Capitolo 5: Giorni 18/19

    AvatarBy Fiamma Drakon il 20 Mar. 2013
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    Genere: Generale, Sentimentale
    Personaggi: Aalis Ageha, Akihsen, Haaran
    Pairing: Akihsen/Aalis
    Prompt: 415. Solenne accettazione @ 500themes_ita
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Il Mintheverse è proprietà della Triade amministratrice di landedifandom.
    Wordcount: 2454 (FiumiDiParole)
    (*) glossario


    Il viaggio fu dolorosamente lungo, però non incontrammo invasori. Gli unici nemici contro cui avevamo combattuto erano stati la sete e la fame.
    Akihsen aveva resistito molto più a lungo di me, ma alla fine anche i suoi morsi della fame si erano fatti sentire.
    Io per parte mia avevo sopportato i continui brontolii del mio stomaco cercando di non lamentarmi e non mi era riuscito particolarmente bene, dovevo ammetterlo. Akihsen era stato più bravo di me, anche se io, con i trascorsi non proprio felicissimi che avevo avuto con mio padre, avevo sperimentato cosa significasse rimanere senza mangiare per più di un giorno spesso. Molto probabilmente più di quanto avesse provato Akihsen.
    La Piana di Farthner si era rivelata un ostacolo impervio da superare: una bufera di neve si abbatté su di noi il giorno seguente alla partenza e dovemmo viaggiare più piano rispetto a quanto programmato a causa della bassa temperatura - anche se non si arrivò alla temperatura della notte.
    Arrivammo alle Grotte Falhai verso metà pomeriggio e fummo accolti con calore da alcuni Crest di guardia all'ingresso.
    Non ne potevo più di camminare e non vedevo l'ora di riposare le gambe doloranti. Per Akihsen doveva essere la stessa cosa, anche se lo dava meno a vedere.
    Le due guardie ci scortarono all'interno della caverna: l'antro era enorme ed occupato da una miriade di tende variamente colorate - ce ne erano blu notte, sabbia, verde smeraldo e porpora. Da alcuni punti salivano spirali di fumo chiaro, inequivocabile segno di un fuoco acceso.
    Fummo accompagnati presso una grande tenda situata più o meno al centro della caverna, dove ci diede il benvenuto un saggio dall’aspetto molto anziano.
    Parlammo con lui alcuni minuti. Ci domandò cose essenziali: da dove provenivamo, cos'era accaduto alla nostra città, quanto avevamo viaggiato. Infine ci disse: «Siete i benvenuti nella base operativa della Resistenza. Riposate e riprendete le forze: ci aspettano dure battaglie!».
    Fu una strana formula di congedo. Dopo di essa ci assegnò una tenda che si trovava nella periferia dell'accampamento più lontana dall'entrata.
    Fummo scortati lì da una delle due guardie Crest, mentre probabilmente l'altra tornava al suo posto ...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 20 Mar. 2013
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  3. Capitolo 4: Giorni 17/18

    AvatarBy Fiamma Drakon il 3 Feb. 2013
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    Genere: Generale, Sentimentale
    Personaggi: Aalis Ageha, Akihsen
    Pairing: Akihsen/Aalis
    Prompt: Freddo per la Missione 1 della seconda settimana del COW-T 3 @ maridichallenge
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
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    (*) glossario


    Eravamo partiti alla sera, verso le otto, dopo un pasto piuttosto scarso. Non avevo molto a disposizione in casa e inoltre avevo timore che l'esercito nemico arrivasse da un momento all'altro e tentasse di ucciderci. Akihsen non avrebbe avuto molte chance di vittoria con la bendatura pesante che gli avevo fatto al braccio ferito, pertanto avevo fretta di andare.
    Il sacerdote camminava alle mie spalle sorreggendosi con il braccio sano quello malato. Udivo il rumore dei suoi piedi sulla neve. Sembrava trascinarsi pesantemente, come se ogni passo gli costasse una fatica appena immaginabile.
    Le tenebre erano per ogni dove, come un mantello nero impenetrabile; eppure io riuscivo a vedere perfettamente ogni anfratto ed ogni roccia in ogni sua parte, così come Akihsen.
    La Piana di Farthner* era lunga da percorrere e non era un posto molto adatto ai viaggiatori per il paesaggio ed il clima avverso.
    «Ce la fai a continuare? Dal tuo modo di camminare sembri esausto» domandai, il tono abbastanza alto da poter essere udito anche a diversi metri di distanza.
    «Certo che ce la faccio. Ho un braccio inagibile, non la gamba» rispose Akihsen irritato. Sembrava stanco di tutte le attenzioni che gli stavo dando.
    «Allora possiamo accelerare il passo? Non voglio che gli invasori ci trovino qui» esclamai.
    «Certo che possiamo! Non ho una gamba fratturata!» sbottò l'altro in replica, stizzito.
    Cominciammo a correre rapidamente, fianco a fianco, le schiene flessuose piegate in avanti per una maggiore aerodinamicità. Percorremmo una distanza notevole mantenendo sempre quell'andatura. Ogni metro che ci lasciavamo alle spalle era un peso che mi toglievo dal cuore: più ci allontanavamo da Xehrse e più mi sentivo al sicuro.
    Le grotte Falhai ci avrebbero accolti come avevano accolto tanti altri profughi e avrei potuto prendermi meglio cura del braccio di Akihsen.
    Il gelo della notte imperversava sempre di più. Avvertivo le gambe farsi più pesanti man mano che il tempo passava, segno che i miei muscoli si stavano irrigidendo....

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    Last Post by Fiamma Drakon il 3 Feb. 2013
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  4. Capitolo 3: Giorno 17

    AvatarBy Fiamma Drakon il 31 Jan. 2013
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    Genere: Generale, Sentimentale
    Personaggi: Aalis Ageha, Akihsen
    Pairing: Akihsen/Aalis
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
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    Wordcount: 951 (FiumiDiParole)
    (*) glossario


    «Ahio, che male! Fa' piano».
    Akihsen mi scoccò un'occhiataccia mentre cercava di svincolarsi dalla presa della mia mano.
    «Non fare il bambino, è solo del disinfettante» obiettai io, strusciandogli con un grosso batuffolo lo sfregio che gli attraversava il braccio sinistro lungo tutto il lato esterno. Il sangue gli colava da alcuni punti dove la ferita appariva più profonda, mentre in generale il taglio era ricoperto di sangue rappreso.
    «Ma fa male. La ferita è recente!» protestò Akihsen in tono capriccioso.
    «Avresti dovuto disinfettarla prima. Se non usi del disinfettante efficace è inutile» replicai io in tono deciso. Non ero abituato ad impersonare la parte del maggiore e dovevo ammettere che la sensazione che provavo in quel momento era di estraniamento nei confronti del mio ruolo.
    Erano due giorni che non ci vedevamo, fin da quando ci eravamo separati per andare a combattere gli invasori di Xehrse. Avevo attraversato praticamente tutta la "zona interdetta" in cerca di soldati nemici e ne avevo trovati diversi. Li avevo combattuti e sconfitti, riportando solo un taglio superficiale al fianco dovuto ad un proiettile che avevo deviato male con la magia. Avevo sbagliato solo due lettere eppure ero quasi finito ammazzato. Akihsen per fortuna non era a conoscenza del fatto, altrimenti non avrebbe più finito di rimproverarmi.
    Avevo passato un giorno e mezzo fuori di casa, in mezzo al fango controllato dalla perenne paura di essere colto alla sprovvista e finire ammazzato.
    Quando ero rincasato, stravolto ed affamato, avevo trovato la porta di casa con una mano rossa sopra e gocce di sangue che decoravano il pavimento.
    All'interno, mezzo sdraiato sul tavolo messo in un angolo del monolocale dove vivevo, in uno stato di semi-incoscienza, avevo trovato Akihsen ferito.
    Aveva cercato di ridurre la sensazione di dolore bevendo del Rishin* che aveva trovato nel mio portavivande, anche se la sbronza che si era preso era svanita quella mattina stessa lasciandogli un'emicrania acuta che adesso per fortuna si era parecchio affievolita.
    Non avevo ancora capito come si era procurato un taglio del genere e lui non sembrava intenzionato a dirmelo, pertanto avevo deciso di accantonare l'argomento.
    Akihsen strinse i denti, digrignandoli senza proferir parola.
    «È inutile fare così, tanto non smetto» gli riferii, asportando un ...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 31 Jan. 2013
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  5. Capitolo 2: Giorno 15

    AvatarBy Fiamma Drakon il 28 Jan. 2013
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    Genere: Generale, Introspettivo
    Personaggi: Aalis Ageha, Akihsen
    Pairing: Akihsen/Aalis (accennato)
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    Wordcount: 1185 (FiumiDiParole)
    (*) glossario


    Giorno 15 dell'invasione di Minthe (sto iniziando a tenere il conto).
    I terrestri sono arrivati fino a Xehrse. Non dev'esserci voluto molto, dato che non solo la città dista poche centinaia di metri da Fauxi, ma anche perché (dalle voci che ho sentito in giro) sono dotati di grosse macchine di ferro che viaggiano rapide anche sui terreni accidentati e che sono munite di cannoni per l'autodifesa. Non avevo mai visto degli automezzi del genere. Anche noi su Minthe abbiamo una tecnologia molto avanzata, eppure i nostri contingenti militari sono costituiti essenzialmente da persone.
    Forse i terrestri sentono meno il senso del sacrificio per il loro popolo e per il loro pianeta? O forse sono semplicemente più attaccati alla vita di noi.
    Da lontano odo i rumori della battaglia che si sta svolgendo nelle strade e nelle case.
    Noi Phade non siamo cresciuti per combattere, come invece sono i Crest fin dalla notte dei tempi; tuttavia, siamo tutti pronti ad imbracciare armi se veniamo attaccati.
    Sto scrivendo queste poche frasi perché non so se tornerò vivo o sano abbastanza per scrivere quello che sta succedendo: anch'io combatterò contro gli invasori.
    Non sono eccelso né con le armi né con la magia, però me la cavo abbastanza da non rischiare di morire amputandomi per sbaglio un arto o formulando male un incantesimo.
    Akihsen dice che sono pront...”

    «Aalis, dobbiamo andare. Stanno arrivando».
    Akihsen comparve sulla porta, l'espressione seria. I suoi tatuaggi - un intricato groviglio di tralci di rose selvatiche - erano ombre visibili sul collo e sulle braccia, lasciati nudi.
    Il torace era ricoperto dalla sua tunica color pervinca e rifinita in tessuto argenteo, la quale ricadeva morbida a coprirgli il resto del corpo fino alle caviglie.
    I capelli bianchi erano raccolti dietro la testa e gli occhi di brace brillavano di determinazione nel volto pallido.
    Niente armatura: lui si sarebbe protetto con la magia. Ne era perfettamente in grado e poi - a detta sua - l'armatura gli dava fastidio ai movimenti, anche se avrebbe potuto salvargli la vita.
    «Sì, arrivo».
    Posai il diario e la penna e mi alzai in piedi, spostando la lunga treccia di capelli viola oltre la spalla.
    «Mi raccomando, niente agitazione. Concentrati sul flusso di magia e sulle parole, altrimenti finirai con il...»
    «... combinare qual...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 28 Jan. 2013
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  6. Capitolo 1: Giorni 7/8/9/10

    AvatarBy Fiamma Drakon il 18 Jan. 2013
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    Genere: Generale, Introspettivo
    Personaggi: Aalis Ageha, Akihsen
    Pairing: Akihsen/Aalis (accennato)
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Il Mintheverse è proprietà della Triade amministratrice di landedifandom.
    Wordcount: 723 (FiumiDiParole)
    (*) glossario


    Giorno 10 dell'invasione di Minthe (credo).
    Sono due giorni che ho smesso di uscire da casa mia. Ieri è venuto a cercarmi Akihsen, sorpreso di non avermi più visto al tempio dopo la commissione che mi aveva dato da sbrigare a Fauxi.
    È terribilmente preoccupato per me, l'ho sentito dalla sua voce e l'ho visto nei suoi occhi. Mi dispiace recargli tutto questo disturbo, non è affatto nelle mie intenzioni, soprattutto perché mi aiuta a sopravvivere senza chiedermi denaro o altro in cambio. È una persona gentilissima.
    Quando è venuto a trovarmi nel mio casolare fatiscente, mi ha chiesto di raccontargli cos'era successo a Fauxi. La voce di quanto accaduto gli era evidentemente giunta (così come doveva aver raggiunto ogni altro remoto angolo di Minthe) ma probabilmente voleva saperne di più in merito. O forse voleva cercare di aiutarmi facendomi parlare di cosa mi avesse turbato di più.
    Non so se Akihsen abbia o meno la stoffa o le capacità per fare lo psicologo, comunque ho apprezzato molto il suo interessamento. Le mie esperienze d'infanzia non sono fatte di apprezzamento né attenzione nei miei confronti.
    Sotto sollecitazione ho cominciato a raccontargli il fatto, benché ancora mi facesse paura ripensare a quanto era accaduto: il bombardamento aereo delle dieci Città Libere di Minthe.
    La nave dell'esercito terrestre che torreggiava sopra Fauxi come un'ombra portatrice di morte ha popolato i miei incubi più recenti e adesso la sola idea di dormire mi fa accapponare la pelle.
    Il rumore del bombardamento è stato tanto atroce da strapparmi il fiato dal petto. La sensazione orribile del riecheggio dello scoppio degli ordigni persino dentro il mio petto non se ne sarebbe mai andata dalla mia memoria, ne sono più che certo.
    Ho raccontato ad Akihsen delle grida di terrore che si levavano al cielo, delle donne che fuggivano assieme ai loro bambini e di quelle persone che avevo visto rimanere schiacciate nel crollo di alcuni edifici. Gli ho raccontato delle detonazioni orripilanti e delle nubi di fuoco che si sollevavano dal punto d'impatto.
    Alla fine del racconto (non ci ho dedicato più di venti minuti, perché non lo sopportavo) Akihsen mi ha chiesto se fossi fuggito subito o se mi fossi nascosto nei paraggi in attesa che l'attacco cessasse.
    E io gli ho risposto che no, non ero fuggito. Non ce l'avevo f...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 18 Jan. 2013
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