1. Contatto fisico provocante
    Lemon, Self!love, Yaoi

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    Seraph/Theoderich
    By Fiamma Drakon il 14 Feb. 2014
     
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    Genere: Erotico, Slice of life
    Personaggi: Seraph Rodewald, Theoderich Heimbrecht
    Pairing: Seraph/Theoderich
    Prompt: 194. Immerso nel mondo della notte @ 500themes_ita
    Self per la quinta settimana del COW-T 4 @ maridichallenge
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 1006 (FiumiDiParole)

    Seraph Rodewald e Teoderich Heimbrecht erano andati a dormire da qualche ora. Erano entrambi reduci da una giornata piena e stancante, il primo per via dei turni consecutivi di lavoro in palestra; il secondo per le molte ore che aveva passato studiando.
    Theoderich dormiva profondamente, i capelli scuri e corti che gli ricadevano in parte trasversalmente sulla testa, seguendo la direzione dettata dalla forza di gravità. Aveva le labbra appena dischiuse e da esse fuoriusciva un respiro basso e regolare.
    Seraph era disteso di fianco a lui, ma non poteva dirsi tanto fortunato quanto il compagno: per quanto fosse esausto, non riusciva a prendere sonno.
    Il motivo di tale incapacità era il fatto che non riusciva a rimanere calmo con il fondoschiena del suo fidanzato premuto contro l'inguine - figurarsi ignorarlo.
    Theoderich spesso si raggomitolava contro il suo corpo in cerca di protezione dal freddo ed in cerca di affetto anche inconsapevolmente, trovando tra le sue braccia il luogo ideale in cui prendere sonno. Peccato che Rodewald fosse estremamente suscettibile al contatto fisico, specialmente quando - come in quel momento - non facevano l'amore da tempo.
    Heimbrecht non gliel'avrebbe mai proposto per primo, data la sua ingenuità quasi inverosimile per quanto riguardava l'argomento "sesso", per cui spettava sempre a lui fare la prima mossa.
    Per questo motivo, oltre al fatto che se fosse stato per lui avrebbero potuto farlo in ogni momento della giornata, Seraph tendeva a nascondere i propri impulsi sessuali e reprimerli finché non fosse stato praticamente impossibile farlo. Si considerava un pervertito della peggiore specie, ossessionato dal sesso, per questo cercava di correggersi autoimponendosi l'astinenza.
    In certe circostanze, però, gli risultava estremamente difficile.
    Seraph si morse il labbro inferiore, scostando leggermente la testa dai capelli di Theoderich, che profumavano di uno shampoo dolce e speziato. Il profumo dei suoi capelli era un ulteriore stimolo a possedere il suo compagno.
    Quest'ultimo per contro, quasi fosse del tutto cosciente di ciò che gli stava accadendo attorno, si voltò verso l'altro insinuando la testa nell'incavo del suo collo e addossandosi di petto contro di lui.
    Rodewald fece fatica a controllarsi e non cingere con un braccio il corpo dell'altro per attirarlo a sé e poter godere dell'intima vicinanza tra le loro zone erogene.
    «Pensa ad altro. Pensa ad altro...!» si ripeté mentalmente, cercando di deviare i pensieri su argomenti che non c'entravano niente con la situazione attuale, come per esempio la palestra.
    Focalizzò la sua attenzione sugli esercizi che aveva fatto nel pomeriggio e sulle lezioni che avrebbe dovuto tenere l'indomani, ma ben presto la sua mente iniziò a lavorare fin troppo e a proporgli provocanti immagini di un goffissimo Theoderich in pantaloncini aderenti e canotta che cercava di tenere il ritmo correndo su un tapis roulant.
    Arroventò al punto che dovette mettersi seduto e scivolare fuori del letto per non palpare l'ignaro coinquilino.
    Andò a nascondersi in bagno, appoggiandosi con la schiena imponente contro la porta, come se ci fosse il pericolo che Theoderich potesse svegliarsi e cercare di entrare.
    Appurato che non aveva di che temere, Seraph si scostò dall'uscio e andò a posizionarsi davanti al lavandino.
    Si rimirò nello specchio appeso sopra di esso, constatando fin da subito il disastroso stato dei suoi capelli biondi: i ciuffi più lunghi sulla sommità della sua testa erano tutti spettinati e piegati in svariate direzioni.
    Cercò di lisciarseli e sistemarli mentre tentava disperatamente per l'ennesima volta di distrarsi dalle piccole ed innocenti cose accadute nella stanza adiacente. Purtroppo però, il suo corpo gli rendeva impossibile passarci sopra come se niente fosse.
    Seraph si morse il labbro inferiore ed abbassò gli occhi al proprio corpo, soffermandosi sulla prominenza al cavallo dei pantaloni.
    Era imbarazzante constatare quanto poco ci volesse per eccitarlo in quella maniera, ma più che ignorare la propria erezione non sapeva proprio che fare. Era fatto così e - per quanto non gli piacessero certi lati del suo carattere - non poteva certo eradicarli.
    Abbassò il coperchio della tazza e vi si sedette sopra, non prima di aver abbassato i pantaloni del pigiama e le mutande, liberando il suo pene.
    Si addossò contro lo scarico e si afferrò l'erezione, masturbandosi con mano esperta mentre lasciava che i pensieri andassero finalmente a briglia sciolta.
    Un turbinio di immagini e desideri inerenti a Theoderich lo investì, facendogli ribollire il sangue. Era abituato a sedare i propri impulsi più bassi e volgari; pertanto non costituì un'eccessiva novità quello che dovette fare in quel momento per evitare uno stupro ai danni del suo fidanzato. Fu solo uno sforzo un po' più forte.
    Il piacere che lo ricolmava lo invogliava ad accelerare il movimento della mano per averne sempre di più. Le gambe divaricate erano rigide e lui guardava il soffitto con espressione inebetita. Ogni tanto un leggero spasmo dovuto alla tensione lo scuoteva, ma non un fiato usciva dalle sue labbra: aveva imparato a fare quello che doveva per soddisfare i suoi bisogni fisici in silenzio.
    Aveva bisogno del corpo di Theoderich, del suo corpo caldo e del suo sedere dalle natiche ben in carne. A lui piaceva da impazzire il suo deretano morbido e facilmente pizzicabile ed il solo pensiero lo eccitò ancora di più, tanto da fargli raggiungere l'orgasmo.
    Rodewald si strinse la punta del pene in modo da non eiaculare e si alzò sollevando il coperchio del wc. Si svuotò all'interno della tazza, esalando un lievissimo sospiro di sollievo.
    Si sciacquò le pudenda sporche del suo seme con un po' d'acqua tiepida mentre si riprendeva dall'estasi del piacere e dal torpore delle membra.
    Una volta che si fu dato una sistemata, si diresse di nuovo nella camera attigua ed osservò nella penombra il letto ed il suo unico occupante.
    L'idea si stare vicino al suo ragazzo lo allettava, ma aveva anche bisogno di riposare e non aveva intenzione di masturbarsi chissà quante volte. Non avrebbe avuto più potuto usare il braccio poi.
    A malincuore prese il suo cuscino e tirò fuori dall'armadio una vecchia coperta, dirigendosi verso la porta che immetteva nel corridoio.
    Non gli piaceva dormire sul divano perché per la sua stazza era troppo piccolo e perché nel minuscolo soggiorno faceva decisamente freddo; tuttavia doveva farlo in nome di qualche misera ora di sonno.
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