Genere: Erotico
Personaggi: Maximilian Routledge, Victor Blackmoore
Pairing: Victor/Maximilian
Prompt: 50 Kinks / 010. Candle wax/Cera di candela @
kinks_pervsDisclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
Wordcount: 616 (FiumiDiParole)
Noi vampiri eravamo cadaveri deambulanti, per cui era logico che avessimo un'alta soglia del dolore.
Lasciai che la cera fusa di candela scivolasse sul mio inguine, coprendo la parte superiore al mio membro e gocciolando poi su di esso.
Avvertii soltanto per una manciata di secondi un calore intensissimo, addirittura ustionante, nel momento esatto del contatto, ma poi la sensazione si affievolì leggermente e rimase un dolore forte ma sopportabile.
«Coraggio, Max... fai quel che devi, forza!» esortai, occhieggiando il mio compagno, acquattato carponi tra le mie gambe, gli occhi fissi - ovviamente - sul mio pene ricoperto di cera.
I suoi capelli rosso vivo spiccavano anche nella penombra della stanza creata dal candelabro appoggiato sul comò di fianco al letto.
«Devo farlo su...
questa?» domandò Maximilian, il tono non proprio disgustato ma un po' implorante.
«In caso contrario non ce l'avrei messa... ti pare?» risposi io in tono scontato «Comunque non sarà male: non hai più il senso del gusto di quando eri umano. Non dovrebbe fare molta differenza...» soggiunsi cercando di essere il più convincente possibile: volevo davvero tanto sentire la sua lingua sul mio pene. La cera era solamente un modo per dare un po' di soddisfazione anche al mio lato prettamente masochista. Non l'avevo fatto con il preciso intento di creare un fastidio al mio fidanzato.
Quest'ultimo mi fissò con diffidenza per alcuni momenti prima di procedere: si piegò con il capo sul mio inguine ed iniziò a passarvi sopra la lingua lentamente.
«Ohw...» sospirai, abbandonandomi inerte sul letto: l'unione tra il dolore persistente ed il piacere che iniziava a pervadermi era meraviglioso e stimolava in modo singolarmente rapido il mio apparato sessuale.
Più avvertivo la sua lingua percorrermi il membro ed asportare la cera calda e semisolida e più la mia eccitazione cresceva. Ero capace di stare fermo mentre accadeva per quanto riguardava la parte superiore del corpo, ma le mie gambe fremevano di spasmi muscolari che non potevo avvertire in altro modo se non il sesso da quand'ero morto.
Max continuava, ignorando palesemente i miei tremiti. Aveva quasi rimosso tutta la cera.
Percepii un suo cambiamento nella postura e poco dopo iniziò ad ondeggiare impercettibilmente. Probabilmente - ipotizzai - si stava masturbando.
«Max ti prego succhia...!» supplicai scuotendo la testa. Non serviva a niente, ne e...
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