Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale
Personaggi: Adrien Benôit, Agathe De Montrès, André Benôit, Françoise Duprèe, Jean Seçarieu, Mathieu De Montrès
Pairings: Françoise/Mathieu (one-sided), Jean/Mathieu
Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
Wordcount: 1677 (FiumiDiParole)
«No, signorino ha sbagliato l’ultima nota. Non è
Do, ma
Re Diesis».
L’appunto giunse al giovane pianista, Mathieu De Montrès, come una pugnalata nello stomaco: non era da lui fare errori così
stupidi. Una svista simile in un brano che aveva ripetuto migliaia di volte poteva essere solo il segno di due cose: o era un sintomo di disattenzione - ed era assolutamente certo di essere al
massimo della concentrazione, come del resto tutte le volte che si accomodava sul panchetto, innanzi alla tastiera del suo meraviglioso pianoforte a coda nero, impeccabilmente tenuto e curato - oppure del fatto che iniziava ad essere stanco.
In effetti, adesso che vi prestava attenzione, era passato un considerevole numero di ore dall’ultima volta che aveva mangiato e si era concesso un po’ di riposo nel vero senso della parola. Solitamente, soddisfare bisogni primari come nutrirsi e riposarsi era l’ultimo dei suoi pensieri, specialmente quando si stava esercitando con il pianoforte; tuttavia, in quel frangente, la possibilità che la mancanza di sonno o di cibo potesse avergli causato una debolezza tale da portarlo a sbagliare un
Re Diesis orientò principalmente verso il bisogno di mangiare parte della sua attenzione - anche perché di dormire non voleva proprio saperne, perlomeno non finché non fosse sopraggiunta la sera.
«Chissà se Jean porterà la merenda... riuscirei a farmi bastare anche del semplice thé...» rifletté tra sé e sé mentre si sistemava meglio sul panchetto.
Un leggerissimo velo di rossore gli imporporò le guance mentre fugacemente s’immaginava Jean Seçarieu, il suo servitore personale, che varcava la porta della stanza portando un vassoio con thé e pasticcini.
Sbatté le palpebre cercando di allontanare il pensiero, deciso a non lasciar trapelare niente dei sentimenti che provava nei confronti del proprio servitore: erano comunemente d’accordo sul fatto che nessuno dovesse venirne a parte, altrimenti c’era la possibilità che persino i suoi genitori lo sapessero e allora sarebbe stata una vera e propria tragedia.
Se l’avesse scoperto il suo insegnante di musica, probabilmente non sarebbe rimasta una notizia segreta troppo a lungo.
Mathieu si rivolse a quest’ultimo esclamando un determinato e stizzito: «Lo rieseguo dall’inizio».
Il giovane pianista impegnò tutta la sua attenzione in quel che stava facendo, per dimostrargli che non era affatto da lui commettere simili sbagli.
Il suo precettore privato, Françoi...
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