1. Incidenti domestici
    Shonen-ai

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    Cassian/Amedeus
    By Fiamma Drakon il 6 July 2014
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    Genere: Slice of life
    Personaggi: Amedeus Haywood, Cassian Gaylord
    Pairing: Cassian/Amedeus
    Prompt: Caldo + Inverno + Caffè nero bollente per LDF's The Pirates @ fiumidiparole
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 1707 (FiumiDiParole)


    Novembre era cominciato nel modo peggiore possibile: una bufera di neve aveva investito la città, bloccando ogni attività e costringendo i cittadini a rintanarsi in casa in attesa che il tempo migliorasse e i negozi potessero riaprire. Nel frattanto ognuno doveva arrangiarsi con ciò che aveva in casa e sperare di poter andare presto a fare rifornimento.
    «Di questo passo non resisteremo più di due giorni...» bofonchiò Amedeus Haywood, rannicchiato sul divano in soggiorno, una coperta avvolta attorno al corpo gracile. La sua carnagione naturalmente pallida lo faceva sembrare terribilmente malato. Nel pallore del suo viso spiccavano nitidi i suoi occhi verdi, per una volta liberi dagli occhiali, che giacevano abbandonati su un tavolinetto vicino. Non gli servivano al momento dato che era ipermetrope ed il suo compagno era seduto un po' distante da lui.
    Aveva i capelli corvini spettinati e la divisa che in genere glieli divideva sulla sommità della testa sembrava sparita.
    «Ehi, Cassian hai capito? Smettila di mangiare tanto!» sbottò rivolto al suo partner.
    Cassian Gaylord stava mangiando - o per dir meglio si stava abbuffando - in totale tranquillità, ignorandolo.
    Sentendosi richiamare esplicitamente si volse di scatto, assumendo un cipiglio innocente. Non gli riuscì difficile, poiché - nonostante fosse un ragazzo di vent'anni - il suo viso aveva conservato un che di fanciullesco che a lui personalmente un po' dava fastidio. L'unica traccia della sua età effettiva era la barbetta ispida che si ostinava a non radere per cercare di sembrare più maturo.
    «Non sto mangiando tanto! Ho solo fame...!» si difese dopo aver deglutito un boccone di hamburger. Adorava i cibi da fast food e ne faceva sempre incetta benché Amedeus continuasse puntualmente a fargli notare che non gli facevano bene e lo facevano ingrassare - anche se in realtà non aveva nemmeno un grammo in eccesso. Probabilmente aveva un metabolismo che bruciava i grassi allo stesso ritmo con cui li ingeriva.
    «La tua fame ci farà rimanere presto a corto di provviste...!» lo rimproverò ancora Haywood.
    Cassian addentò di nuovo il suo hamburger e, masticando il suo boccone, porse il resto del panino al compagno.
    «Lo vuoi tu questo?» chiese gentilmente.
    «No» replicò secco l'altro, stringendosi addosso la coperta «Non ho fame».
    «...

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  2. Di regali utili e inattesi
    Shonen-ai

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    Seraph/Theoderich
    By Fiamma Drakon il 22 Dec. 2013
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    Genere: Fluff, Slice of life
    Personaggi: Seraph Rodewald, Theoderich Heimbrecht
    Pairing:Seraph/Theoderich
    Prompt: Maglione di lana di ladyaika per la Notte Bianca #12 @ maridichallenge
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 1264 (FiumiDiParole)


    L'inverno era la stagione che Seraph Rodewald detestava di più. Non tanto per la neve, che aveva un che di affascinante e poetico, quanto piuttosto per il clima eccessivamente freddo.
    Lui odiava il freddo: a dispetto della sua corporatura robusta che faceva pensare ad una persona resistente, lui era parecchio cagionevole di salute e gli bastava pochissimo per beccarsi un raffreddore o addirittura un'influenza tale da costringerlo a letto per diversi giorni di fila.
    Seraph era di ritorno dalla palestra, dove era stato quasi tutto il pomeriggio, impegnato nelle lezioni che teneva quotidianamente e che gli permettevano di guadagnare lo stipendio con il quale manteneva se stesso, il suo appartamento ed il suo coinquilino - e fidanzato - Theoderich Heimbrecht.
    Avvolto in un pesante piumino nero lungo fino a metà delle cosce, con una sciarpa blu stretta attorno al collo ed un cappello dello stesso colore calcato bene sulla testa, procedeva lungo il marciapiede portando a mano la sua borsa contenente la tuta da ginnastica che aveva usato e che necessitava di essere lavata.
    Aveva le gambe intirizzite per il freddo e non vedeva l'ora di raggiungere casa per potersi avvolgere in una coperta e riposare.
    Era esausto per le lezioni di quel pomeriggio, stranamente più del solito. Forse negli ultimi giorni aveva dormito un po' poco, complice il fatto che spesso si svegliava in piena notte più di una volta a causa del gelo che lo raggiungeva anche sotto le coperte, tanto che aveva preso l'abitudine di andare a letto con il pigiama più pesante che aveva, calzini e anche la vestaglia.
    «Per fortuna che l'inverno dura solo pochi mesi» rifletté tra sé e sé, alzando pensieroso lo sguardo verso il cielo già immerso nelle tenebre del crepuscolo avanzato.
    Affrettò il passo, ansioso di poter stare di nuovo assieme a Theoderich.
    Arrivò all'edificio nel quale si trovava il suo appartamento dieci minuti più tardi e con sommo sollievo varcò la soglia dell'androne, fermandosi un momento all'interno per godersi il piacevole tepore che vi si avvertiva in netto contrasto con la bassissima temperatura esterna.
    Salì le scale lentamente, senza più avere molta fretta dato che ormai si trovava al caldo.
    Una volta arrivato davanti all&#...

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  3. Misero pasto
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    Brian/Zachary
    By Fiamma Drakon il 15 Sep. 2013
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    Genere: Fluff, Slice of life
    Personaggi: Brian Newman, Zachary Harrow
    Pairing: Brian/Zachary
    Prompt: Cibo / #09. Mozzarella @ think_fluff
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 829 (FiumiDiParole)


    Brian Newman era riuscito a tornare a casa prima di quanto aveva programmato quella sera. Al prestigioso ristorante presso il quale lavorava come pasticcere, i clienti ad aver prenotato non erano molti e ciò aveva abbreviato di diverse ore il suo turno, permettendogli di arrivare a casa con un ben accolto largo anticipo.
    Già immaginava la sorpresa e la gioia del suo fidanzato Zachary Harrow quando l'avrebbe visto arrivare così presto.
    Gli mancava terribilmente cenare assieme a lui: era una settimana che rincasava ad orari improponibili per i quali Zachary aveva già cenato e se n'era già andato a dormire. Quando arrivava non osava svegliarlo perché altrimenti il giorno seguente sarebbe stato stanco; tuttavia, la tentazione di riempirlo di abbracci e baci e carezze affettuose diveniva un fardello a malapena sostenibile nel trovarselo davanti pacificamente assopito.
    Erano le nove quando inserì le chiavi nella toppa e girò, spingendo l'uscio con più energia del solito: non vedeva l'ora di entrare.
    Quando varcò la soglia sentì chiedere: «Chi è?».
    La voce era venata di paura e incertezza e si sentiva che era stata pronunciata con la bocca piena.
    «Zachary, sono io» rispose Brian, accostandosi alla porta della cucina, ma prima che la raggiungesse dallo stipite fece capolino la testa ramata del suo coinquilino, l'espressione stupita.
    «Brian...!» esclamò quasi senza fiato, sgranando gli occhi come se non credesse a quel che stava vedendo.
    Newman agitò una mano a mo' di saluto, sorridendo intenerito per la sua reazione. L'altro allora uscì dalla cucina per intero, rivelando che stava già indossando il suo pigiama color crema.
    «Che ci fai qui? Il lavoro...» domandò più agitato, continuando a non capire.
    «Il mio turno è finito prima, quindi sono tornato presto» spiegò semplicemente Brian, facendosi avanti fino ad essere dirimpetto al compagno.
    Quest'ultimo impiegò una manciata di secondi ad elaborare quanto appena appreso, ma poi finalmente abbandonò l'atteggiamento sbalordito e si gettò addosso al fidanzato, abbracciandolo forte.
    «Oh, sono così contento! Stasera possiamo stare insieme!» disse, gli occhi che scintillavano di gioia.
    «Se mi soffochi non possiamo stare assieme...!» esclamò.
    Zachary lo lasciò andare ed arretrò di un passo, imbarazzato.
    «Scusa...» borbottò.
    Newman si passò una mano tra gli irti capelli color ebano per sentire se il gel che aveva applicato quella ...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 15 Sep. 2013
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  4. Defossilizzazione
    Shonen-ai

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    Cassian/Amedeus
    By Fiamma Drakon il 14 Sep. 2013
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    Genere: Science-fiction
    Personaggi: Amedeus Haywood, Cassian Gaylord
    Pairing: Cassian/Amedeus
    Prompt: Ingranaggi (Steampunk I), Linfa (Piante II), Piume (Ali I) e Fallimento (Classe Speciale Genetics) per la terza settimana del Genetics Fest @ fanfic_italia
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 1808 (FiumiDiParole)


    Cassian aveva sentito dei rumori provenire dallo scantinato di casa. In genere da là sotto udiva arrivare ogni tipo di suono bizzarro, ma era la prima volta che avvertiva qualcosa di simile: sembrava un grido strozzato e di puro dolore che non avrebbe spontaneamente attribuito a qualcuno di umano.
    Cassian Gaylord, vent'anni da poco compiuti, professione meccanico, oltre ad intendersene di macchine era anche molto curioso. Era uno dei motivi per cui aveva scoperto che la sua vocazione era smontare e rimontare parti meccaniche.
    Così, con ancora in mano la chiave inglese con cui stava lavorando ad un pezzo di motore che aveva appoggiato sul suo tavolo da lavoro, si avviò verso la stretta e ripida rampa di scale che conduceva fino ai sotterranei, il regno su cui dominava incontrastata la sua dolce metà.
    Non appena varcata la piccola porta, Cassian venne investito da un nauseante tanfo che non riuscì a definire ma che poco mancò gli facesse tornare su il pranzo.
    Si portò la pezza sporca d'olio e grasso per motori a tappare naso e bocca, per proteggersi dall'odore disgustoso. Preferiva inalare l'acre miasma dei fluidi per macchine piuttosto che quello così opprimente che appesantiva l'aria.
    Il piccolo corridoio in cui si immise era illuminato da poche lanterne ad olio appoggiate qua e là su ripiani dei più svariati e sgangherati. Il mobilio sembrava provenire da una fiera dello squallore e Cassian si ripromise di costringere il suo fidanzato a riarredare l'intero laboratorio, non appena avessero avuto una situazione finanziaria tale da permetterlo: lavoravano entrambi, ma con quel che guadagnavano riuscivano a malapena a mantenersi a causa dei continui acquisti dell'altro.
    Il corridoio si allargò, immettendosi in una stanza molto più ampia, anche se come illuminazione era comunque parecchio scarsa, forse addirittura più dell'ingresso.
    C'erano numerosi congegni meccanici dall'aria delicata appoggiati sugli scaffali che correvano lungo la parete e sui tavoli, ingombri anche di carte piene di scarabocchi e appunti presi in gran fretta.
    Il centro del laboratorio era ingombro di macchinari dei più stravaganti che producevano una impressionante gamma di sibili, sbuffi e cigolii diversi....

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    Last Post by Fiamma Drakon il 14 Sep. 2013
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  5. Incidenti di percorso
    Shonen-ai

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    Brian/Zachary
    By Fiamma Drakon il 11 Aug. 2013
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    Genere: Fluff, Slice of life
    Personaggi: Brian Newman, Zachary Harrow
    Pairing: Brian/Zachary
    Prompt: Cibo / #04. Marschmallows @ think_fluff
    Pietra per la Missione 1 dei Faràs per la terza settimana del COW-T 3.5 @ maridichallenge
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 647 (FiumiDiParole)


    «Brian... avresti anche potuto avvertirmi...».
    Zachary Harrow era seduto sul divano, le palpebre calate a mezz'asta ed una mano sul ventre, impegnata a compiere lenti movimenti circolari. Dalla sua espressione sembrava stesse soffrendo.
    Dalla cucina, l'interpellato - Brian Newman - replicò a voce alta: «La data di scadenza è stata inventata per questo, Zachary, sai?».
    L'altro arrossì leggermente, imbarazzato, mentre abbassava lo sguardo.
    «Io credevo di averli soltanto cotti male...» si giustificò.
    Il suo coinquilino e fidanzato era tornato da appena cinque minuti dal prestigioso ristorante presso cui lavorava come pasticcere. Dato che quest'ultimo l'aveva avvisato di non aspettarlo per cena, Zachary aveva ben pensato di dargli ascolto e cenare da solo, scaldando alcuni marschmallows avanzati di qualche sera prima. Non era una cena degna di tale nome, ma lui non era pratico di fornelli e quelli erano l'unica cosa già aperta che aveva trovato frugando nelle credenze. Inoltre, sarebbe stato un pasto un po' più leggero del solito e certamente il suo partner sarebbe stato orgoglioso di lui.
    Peccato che quand'era arrivato a mangiarli dopo averli scaldati per il tempo annotato sulla confezione li avesse trovati duri come pietra - o quasi. Ciononostante, aveva continuato a mangiarli, un po' perché non aveva voglia di preparare altro e un po' perché gli sembrava uno spreco inutile. Forse se avesse notato il fatto che erano scaduti da un paio di giorni sarebbe stato di parere diverso.
    «Anche avendoli cotti male non sarebbero dovuti rimanere così duri» lo riprese Brian con un sospiro d'esasperazione, mentre scioglieva una pastiglia di digestivo in un bicchier d'acqua.
    «Io non lo sapevo...» si lamentò l'Harrow con voce piagnucolante, premendosi leggermente la mano sul ventre dolorante «E poi dal sapore sembravano ancora buoni».
    Il dolore alla pancia era arrivato più o meno un'ora dopo il pasto e non se n'era più andato, regalandogli fitte alternate più o meno dolorose.
    «Il sapore del cibo avariato a volte rimane buono per un po', ma non significa che si...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 11 Aug. 2013
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  6. In balia della tempesta
    Shonen-ai, Twincest

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    Fabrizio/Antonio
    By Fiamma Drakon il 28 July 2013
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    Genere: Generale, Slice of life
    Personaggi: Antonio Silvanti, Fabrizio Silvanti
    Pairing: Fabrizio/Antonio
    Prompt: 486. Cataclisma @ 500themes_ita
    Ritorno per la Missione 1 dei Maghi per la prima settimana del COW-T 3.5 @ maridichallenge
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 1021 (FiumiDiParole)


    La nave ondeggiava furiosamente, sballottata a destra e a manca dal mare in tempesta.
    Sul ponte, l'equipaggio cercava di resistere come poteva alle ondate che superavano il parapetto invadendo le assi e trascinando via gli uomini colti alla sprovvista, mentre altri erano arrampicati sulle sartie, legati all'albero maestro con delle corde come misura di sicurezza, e cercavano di tenere ben chiuse le vele, onde evitare che il vento impetuoso le strappasse.
    I capitani della nave - perché di due si trattava, gemelli per di più - avevano ordinato al loro vice di tenere sotto controllo la situazione mentre loro si ritiravano nella loro cabina.
    «Oddio...» commentò Antonio Silvanti all'ennesimo sciabordio violento. Suo fratello Fabrizio venne scaraventato a terra mentre cercava di riporre gli strumenti nautici, in modo da non perderli con il continuo rollio dell'imbarcazione.
    «Maledizione...!» sibilò a mezza voce, raccogliendo il compasso che gli era volato eccessivamente vicino al viso.
    Si rimise in piedi con un fluido movimento, piantando ben bene i piedi a terra e divaricandoli leggermente per mantenere un po' più saldamente la posizione eretta. Il tacco dei suoi stivali di pelle marrone risuonò sordo sulle assi del pavimento mentre tornava verso il tavolo.
    La camicia bianca di lino che indossava aveva un profondo scollo a "V" in parte chiuso da alcuni laccetti di cuoio che mostrava un bello scorcio del suo torace. Le maniche lunghe a sbuffo chiuse sui polsi facevano sembrare più importanti le sue braccia esili, così come le braghe marroni facevano sembrare meno magroline le sue gambe.
    Antonio era abbigliato tale e quale a lui. Al contrario dell'altro, però, lui se ne stava rannicchiato in un angolino della cuccetta dove dormiva con un secchio di metallo saldamente stretto tra le mani ed un'espressione disgustata e disperata insieme. Era di colorito insolitamente pallido.
    «Ooooh...» gemette, piegando la testa sul secchio all'ennesimo movimento della nave, vomitando con sentimento nel recipiente che aveva davanti.
    «Io dico che non è possibile essere pirati e ...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 28 July 2013
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  7. Caldo e salato
    Shonen-ai

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    Brian/Zachary
    By Fiamma Drakon il 8 July 2013
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    Genere: Fluff, Slice of life
    Personaggi: Brian Newman, Zachary Harrow
    Pairing: Brian/Zachary
    Prompt: Cibo / #03. Patatine fritte @ think_fluff
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 1056 (FiumiDiParole)


    Era una giornata primaverile con temperature che sfioravano le medie tipicamente estive.
    Brian Newman aveva deciso di accompagnare il suo fidanzato e coinquilino Zachary Harrow a fare la spesa su insistenza di quest’ultimo, dato che con il caldo faceva molta più fatica.
    «Che caldo, perché siamo arrivati subito a queste temperature? Non è normale...» protestò Zachary, sedendosi su una panchina nel parco vicino al supermercato. Era una fortuna che ci fosse quella panchina libera, perché era l’unica all’ombra.
    Vicino a sé Zachary posò la sua parte di buste, mentre di fianco a lui - dall’altro lato - prendeva posto Brian.
    «Colpa del clima impazzito» replicò il Newman.
    Quest’ultimo preferiva di gran lunga il caldo eccessivo al freddo artico, perché a spogliarsi di strati di vestiti in eccesso era sempre in tempo; inoltre, quando faceva caldo Zachary era il primo ad andare in giro in canotta o t-shirt e bermuda, fatto che a Brian non dispiaceva per niente.
    Anche allora indossava una t-shirt bianca a mezze maniche e bermuda neri.
    A causa dei passanti il Newman non poteva muovere un muscolo senza essere visto da almeno due persone, ma se avesse potuto avrebbe cinto e attirato a sé il suo partner.
    Nonostante il caldo torrido, Zachary aveva fame. Non c'era modo che smettesse di avere accessi di fame all'ora dei pasti canonici e della merenda - che era proprio quella in questione. Per di più, il fatto che percepisse odore di cibo nell'aria non lo aiutava a sentire meno la fame.
    «Brian... non lo senti anche tu questo buon odore di fritto...?» chiese, portandosi una mano sullo stomaco e protendendosi per annusare l'aria.
    Il Newman lo guardò con espressione scettica: «Hai voglia di patatine fritte? Con questo caldo?».
    A suo parere era l'unico capace di volere patatine fritte con quella temperatura.
    «Un bel gelato non ti va?» propose. Ne aveva voglia anche lui, ma non voleva mangiarlo da solo.
    L'Harrow lo guardò con sguardo innocente. Sembrava un bambino che cercava di convincere il papà a comprargli un giocattolo costoso.
    «No, voglio le patatine...» disse.
    «Be', fai come ti pare. Sei abbastanza grande, no?» gli rispose Brian con una scrollata di spalle «Comunque, l'odore di fritto che sentivi viene da quel bar».
    Così dicendo gli indicò il piccolo locale poco distante dalla loro panchina, al centro del parco. C'erano molte persone sedute ai tavoli esterni, all'ombra di grossi ombrel...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 8 July 2013
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  8. A lot of sweets
    Linguaggio, Shonen-ai

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    Brian/Zachary
    By Fiamma Drakon il 28 April 2013
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    Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life
    Personaggi: Brian Newman, Zachary Harrow
    Pairing: Brian/Zachary
    Prompt: Cibo / #12 - Lecca-lecca @ think_fluff
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 733 (FiumiDiParole)


    Zachary Harrow uscì dalla cucina dopo cena dirigendosi verso il divano. Una volta a pancia piena gli piaceva sonnecchiare in soggiorno davanti alla tv, specialmente quando - come quella sera - il suo coinquilino e fidanzato Brian Newman tornava dal lavoro così presto da riuscire a cenare con lui. Non succedeva molto spesso.
    Brian, ancora vestito come se dovesse uscire, era in cucina intento a lavare i piatti mentre Zachary, già in pigiama, si accoccolava nell'angolo del divano accendendo la tv.
    La pace di quel momento era assoluta; tuttavia, non era destinata a durare a lungo.
    «Zachary...?» chiamò Brian mentre si asciugava le mani «Perché non hai mangiato il tuo lecca-lecca?».
    L'aveva preso in pasticceria sulla strada del ritorno dal ristorante. Era raro che si fermasse a comprare qualcosa in pasticceria, perché in genere era lui a cucinare i dolci a casa. Quella volta, invece, ci si era fermato ed aveva comperato un grosso lecca-lecca arancione con la glassa ed il bastoncino bianco lungo ed infiocchettato con un con un velo trasparente arancio pastello.
    L'aveva preso per fare un regalo al suo ragazzo, il quale aveva fatto gran festa al dolce e l'aveva ringraziato almeno un milione di volte - l'aveva anche baciato con gran fervore - però alla fine dei conti non pareva essere stato molto contento, perché l'aveva lasciato sul tavolo senza neppure toccarlo.
    L'Harrow lo guardò improvvisamente sveglio.
    «Lo mangerò poi, ora sono pieno...» disse, posandosi una mano sulla pancia.
    Sarebbe anche potuto essere convincente se non fosse stato per il tono di voce: era stato incerto nel parlare. Il tono era stato ben diverso da quello sonnolento che utilizzava solitamente per rispondergli nella mezz'ora successiva al pasto - e che Brian conosceva bene.
    Fu quella la spia che lo mise in allarme.
    «Ma come? Non hai mangiato poi così tanto e in genere non salti mai il dolce...» esclamò Brian, inarcando le sopracciglia.
    «Errmh... oggi avevo poca fame» disse Zachary.
    Brian si fece improvvisamente serio.
    «Non mi prendere per il culo, non sei sincero e si vede lontano un chilometro. Che cosa c'è?» disse, aggressivo.
    L'Harrow assunse d'un tratto un contegno da cucciolo bastonato.
    «Avanti, non fare così. Parla» proseguì il Newman, andando a sedersi vicino a lui.
    «V-va bene, te lo dico... però non ti arrabbiare» esordì Zachary, fortemente a disagio. Sembrava essere sul punto di co...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 28 April 2013
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  9. Biglietti a sorpresa
    Linguaggio, Shonen-ai

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    Brian/Zachary
    By Fiamma Drakon il 2 April 2013
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    Genere: Fluff, Generale, Slice of life
    Personaggi: Brian Newman, Zachary Harrow
    Pairing: Brian/Zachary
    Prompt: Cibo / #07 - Zucchero filato @ think_fluff
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 3937 (FiumiDiParole)


    Il luna park non sarebbe rimasto in città che una misera settimana. A Zachary Harrow la cosa dispiaceva moltissimo e si vedeva bene - o almeno, lo vedeva bene il suo fidanzato e coinquilino Brian Newman. Spesso, quando uscivano per andare a far la spesa o per banali passeggiate nel pomeriggio, quando la temperatura non era tanto fredda da costringerli a bardarsi come se abitassero in Alaska, nello sguardo che Zachary rivolgeva ai manifesti che annunciavano la prossima apertura del luna park lui riusciva a leggere un desiderio profondo e fanciullesco che non sapeva come soddisfare: lavorava tutta la settimana, ogni giorno nei turni pomeridiani e serali e - salvo rare eccezioni - fino a tarda notte; difatti la mattina dormiva fino a tardi per riprendere le energie.
    Era un lavoro sfibrante quello che svolgeva nei panni di chef nella cucina di uno dei più famosi ristoranti della città, anche se gli piaceva moltissimo e lo pagavano molto bene.
    La settimana in cui sarebbe arrivato il luna park giunse assieme ad una piacevole sorpresa per Zachary...

    «Zachary coraggio, svegliati!».
    Zachary, scosso brutalmente per le spalle, sobbalzò nel letto ed aprì spaventato gli occhi.
    La finestra davanti ai suoi occhi - situata sulla parete destra rispetto al letto - era aperta e la luce del sole entrava assieme ad una brezza leggera, proiettando un quadrato lucente sulla coperta che gli copriva le gambe e sul pavimento.
    Il ragazzo era ancora addormentato nonostante le forti scosse dato che la sera avanti era stato sveglio fino a tarda notte per aspettare il suo fidanzato di ritorno dal lavoro. Se non dormiva a sufficienza svegliarlo era un’impresa titanica.
    Brian, per parte sua, era esausto anche lui ed avrebbe tanto voluto tornare a dormire, però c’era qualcosa che gli premeva ancor di più del suo sonno.
    «Zachary!» chiamò un’altra volta, scuotendo il ragazzo ancora più forte di prima.
    «Mh? Brian cosa c’è...? È già ora di pranzo...?» domandò l’Harrow socchiudendo gli occhi, finalmente sveglio.
    Il Newman gli tolse le coperte di scatto, creando una raffica di vento che fece raggomitolare all’istante il suo compagno sul materasso.
    «Briaaan!! Fa freddo!» protestò quest’ultimo in tono piagnucolante.
    Brian stava cominciando a scocciarsi. Okay, Zachary poteva anche morire di sonno, ma non poteva fare tante storie quando lui per primo stava rinunciando al suo sacrosanto diritto al sonno per fargli un piacere....

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    Last Post by Fiamma Drakon il 2 April 2013
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  10. Ripetizioni
    Gen

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    Gen
    By Fiamma Drakon il 20 Mar. 2013
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    Genere: Generale, Slice of life
    Personaggi: Andrea Sorangelo (F), Andrea Sorangelo (M)
    Prompt: 6. Melodia ossessionante @ 500themes_ita
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
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    Nella casa della famiglia Sorangelo l'unico rumore - o per dir meglio suono - che si udiva era quello di un violino.
    Il suono arrivava forte e chiaro in ogni dove, anche nella camera del figlio dei Sorangelo, Andrea.
    Andrea aveva i capelli blu scuro corti e gli occhi celesti, il viso dal mento affusolato. Era abbastanza alto per la sua età - aveva diciassette anni ed era alto un metro e settantadue - ed aveva le spalle discretamente ampie. L'unico difetto che si attribuiva autonomamente erano le gambe, che secondo lui erano troppo lunghe.
    Aveva un fisico né magro né grasso: non si preoccupava del peso quando si trattava di riempire lo stomaco. Se aveva fame, semplicemente, mangiava.
    Andrea era intento a fare i compiti. Studiava presso un istituto tecnico, più precisamente nell'indirizzo di Informatica: gli piaceva dilettarsi nella programmazione di piccole cose al pc, tra un videogame e l'altro.
    Era tutto preso dai compiti di Matematica, che gli stavano letteralmente risucchiando l'anima e le forze: per quanto si divertisse nel programmare, non era molto ferrato in Matematica. Per svolgere gli esercizi assegnatigli dalla professoressa il ragazzo impiegava molto più del normale, perché gli occorreva molto tempo e concentrazione per comprenderne il meccanismo.
    E doveva ammettere che con la musica non riusciva a concentrarsi molto bene.
    «Ah!» esclamò all'improvviso, allontanando la sedia dalla scrivania con un gesto irato, alzandosi in piedi per dirigersi a passo pesante verso la porta della sua stanza.
    «ANDREA!» urlò affacciandosi nel corridoio, prima di uscire.
    Prese a camminare verso la porta del bagno, situata in fondo al corridoio, accanto alla quale si trovava la porta della camera di sua sorella gemella, la quale era anche lei Andrea Sorangelo.
    Il ragazzo non avrebbe mai capito perché i suoi genitori avevano deciso di chiamarli con lo stesso nome, dando così sfoggia di grande fantasia; fatto stava che al nominativo "Andrea Sorangelo" rispondevano sempre in due.
    Il giovane non aveva comunque molte opportunità di parlare con i genitori né del nome né di qualsiasi altra cosa, perché i suoi erano sempre in giro per lavoro. Facevano entrambi i mediatori linguistici e stavano via da casa più tempo di quanto ce ne trascorressero; difatti i due gemelli erano sempre da soli e si occupavano di tutto loro, specialmente ora che erano grandi.
    «Andrea!» gridò ancora una volta Andrea, fermandosi dav...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 20 Mar. 2013
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