1. Per colpa di una telefonata
    Shonen-ai

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    Ludwig/Friedrich
    By Fiamma Drakon il 31 Mar. 2015
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    Genere: Sentimentale, Slice of life
    Personaggi: Friedrich Schmidt, Ludwig Übermensch
    Pairing: Ludwig Übermensch/Friedrich Schmidt
    Prompt: 17. Esplosione devastante @ 500themes_ita
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 1739 (FiumiDiParole)


    Mancavano solo un paio d'ore prima dell'inizio del suo turno di lavoro notturno presso il bar dove lavorava eppure Ludwig indossava ancora la tuta da ginnastica che usava al posto del pigiama e non pareva intenzionato a lasciare il suo divano-letto quella sera.
    Stava guardando la tv avvolto nelle coperte - nel suo minuscolo appartamento la sera faceva dannatamente freddo - e tutt'attorno aveva collezionato i resti di merendine e snack che aveva mangiato nel pomeriggio, accompagnati da bibite gassate in lattina.
    In viso recava un'espressione piuttosto malinconica e ogni tanto cacciava un sonoro sbuffo, come se fosse costretto ad una grande sofferenza da sopportare in silenzio.
    Il fatto era che quella mattina aveva litigato con il suo fidanzato Friedrich a causa di una sua telefonata giunta in un momento poco opportuno: il suo partner frequentava l'università ed era per mantenersi che lavorava al bar con lui.
    Quella mattina l'aveva chiamato proprio mentre era a lezione ed il suo telefono aveva squillato a volume alto perché - non aspettandosi alcuna chiamata ed avendo dovuto per di più uscire di casa presto dopo aver dormito pochissime ore - si era dimenticato di spegnere la suoneria.
    Quando Friedrich l'aveva richiamato aveva inveito contro di lui riversandogli addosso tutta la sua frustrazione e la sua vergogna, accusandolo di essere - tra le altre cose - un'egoista che pensa solamente a se stesso senza prestare minimamente attenzione a quella che era la vita di chi gli stava intorno.
    Ludwig non aveva neanche avuto modo di scusarsi, perché Schmidt aveva riattaccato il telefono subito dopo quel suo anomalo sfogo; così il suo desiderio di far pace si era tramutato in un momento in ripicca per quel trattamento assolutamente ingiusto nei suoi confronti.
    Non sapeva che lui avesse lezione quella mattina.
    Quella notte avrebbero avuto una concomitanza nell'orario di lavoro e avrebbero potuto chiarirsi; tuttavia, Ludwig non era intenzionato a farlo - anzi, proprio non voleva vederlo. Sarà anche stato un atteggiamento capriccioso, ma adesso Friedrich avrebbe dovuto impegnarsi un po' di più per farsi perdonare.
    Per questo aveva chiamato il locale chiedendo di poter essere sostituito da qualcuno perché non si sentiva bene. Il permesso gli era stato accordato senza troppi problemi.
    «Adesso voglio proprio vedere che fa...» rifletté a voce alta, aprendo un'en...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 31 Mar. 2015
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  2. Tentar non nuoce
    Linguaggio, Shonen-ai

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    Brian/Zachary
    By Fiamma Drakon il 22 Feb. 2014
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    Genere: Fluff, Slice of life
    Personaggi: Brian Newman, Zachary Harrow
    Pairing: Brian/Zachary
    Prompt: Cibo / #05. Briosche @ think_fluff
    Nuovo mondo per la sesta settimana del COW-T 4 @ maridichallenge
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 1395 (FiumiDiParole)


    Erano rare le domeniche in cui Brian Newman poteva rimanere a casa per tutta la giornata. Quasi sempre era impegnato al ristorante presso cui lavorava come pasticcere per l'alto numero di clienti d'alto rango che si concedevano un pasto più sontuoso.
    La pasticceria che creavano le mani di Brian era degna dei più importanti chef internazionali ed il ragazzo ne era ben consapevole.
    Anche in quella domenica di riposo aveva deciso di dedicarsi alla cucina, stavolta per preparare la merenda di metà pomeriggio. Non aveva molta fiducia nei dolci comperati in pasticceria, né di quelli che vendevano nei supermercati. Gli unici dolci che lo soddisfacevano erano quelli che si preparava da solo.
    Nella mattina aveva preparato le briosche seguendo la sua ricetta personale, che aveva riscosso grande successo presso il suo fidanzatino Zachary Harrow, lasciandole rigorosamente vuote. Una volta pronte, si era premurato di nasconderle al riparo dalle grinfie di Zachary, che riusciva ad arrivare a qualsiasi dolce gli capitasse a tiro. Adesso era impegnato a preparare la crema al cioccolato e alla vaniglia per farcirle.
    La prima era già pronta e riposava in frigorifero, sotto un telo; la seconda invece era ancora in fase di preparazione, ma era anch'essa quasi pronta.
    Brian stava finendo di mescolare, prestando orecchio alla voce del suo fidanzato che gli giungeva dalla camera da letto, la preferita di Zachary quando si trattava di studiare. A detta sua riusciva a concentrarsi meglio là dentro e Brian non poteva certo impedirgli di starci.
    Il sole entrava dalle finestre della cucina, illuminando la stanza e scaldando la schiena di Newman.
    Il giovane indossava una camicia bianca con le maniche arrotolate sui gomiti ed aperta fino a metà torace - si era accaldato affaccendandosi in cucina - ed infilata in un paio di jeans blu scuro a vita bassa con le gambe strette.
    I capelli color ebano erano pettinati all'insù e mantenuti in quella posizione da una quantità notevole di gel.
    Era sereno e sembrava non avere neppure un pensiero per la testa, come se non fosse nato che per cucinare.
    Finì di mescere la crema e sollevò la frusta, leccandone l'estremità sporca, constatando che gli era venuta una crema a dir poco delizi...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 22 Feb. 2014
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  3. Tentazione involontaria
    Shonen-ai

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    Seraph/Theoderich
    By Fiamma Drakon il 24 Feb. 2013
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    Genere: Introspettivo, Slice of life
    Personaggi: Seraph Rodewald, Theoderich Heimbrecht
    Pairing: Seraph/Theoderich
    Prompt: Biancheria intima sexy per Stelle Kinkanti @ kinkmemeita
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 793 (FiumiDiParole)


    «Seraph... andiamo a dormire...? Sono stanco...».
    Theoderich Heimbrecht, appena tornato dalla camera da letto dove si era spogliato degli abiti quotidiani, si sedette sul bracciolo del divano, di fianco al suo fidanzato e convivente Seraph Rodewald. Quest'ultimo stava guardando il telegiornale, ancora vestito con la camicia e i pantaloni. I muscoli tonici si vedevano bene al di sotto del tessuto.
    «Se sei stanco vai a dormire, non rimanere in piedi... io vengo tra poco» disse, lanciandogli un'occhiata di sbieco.
    Si girò verso di lui completamente nel notare che aveva messo i boxer che di solito tenevano per le "occasioni speciali": erano più piccoli e stretti, rigorosamente neri e mettevano bene in risalto il pacchetto anteriore e le natiche sode sull'altro lato.
    Glieli aveva regalati lui due anni prima, a Natale, e li avevano usati qualche volta per fare l'amore.
    Dal modo di porsi di Theoderich, però, non pareva averli messi con intenzioni specifiche.
    Seraph arrossì violentemente, gli occhi incollati al suo inguine. Si accese vivo il desiderio fisico in lui: avrebbe voluto avvertire le sue chiappe tra le mani mentre le palpava con languore, strusciandosi allo stesso tempo con il proprio inguine contro il suo.
    Si vergognò profondamente di quell'impulso quasi animalesco. In generale si vergognava del vivo e fervente lato perverso del suo carattere, che cercava sempre di occultare, anche se non sempre gli riusciva bene, come in quel caso. Per tentare di non pensare a cosa avrebbe voluto fare con Theoderich cercò un modo per distrarsi con cose più umane e razionali, come il parlare.
    «P-perché hai messo quei boxer?» chiese, il viso praticamente in fiamme.
    Purtroppo la situazione non gli parve migliorare quasi affatto.
    Theoderich gli rivolse un'occhiata del tutto innocente.
    «È stato il primo paio che mi è capitato sotto mano, perché?» fece, al che Seraph si sentì - se possibile - ancor più in imbarazzo.
    «N-no... niente!» si affrettò a rispondere, forse un po' troppo precipitosamente perché sembrasse serio.
    «A-ah...» borbottò, abbassando gli occhi al pavimento «Comunque ti aspetto, non voglio andare a dormire da solo...» soggiunse.
    Il Rodewald riportò gli occhi sullo schermo della tv, ma era inutile cercare di ignorare il fatto che l'Heimbrecht era seduto di fianco...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 24 Feb. 2013
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  4. Vestiario poco adatto
    Shonen-ai

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    Daisuke/Akira
    By Fiamma Drakon il 4 Feb. 2013
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    Genere: Slice of life
    Personaggi: Akira Hideyuki, Daisuke Ronoaka
    Pairing: Daisuke/Akira
    Prompt: Humanity Strip / #07 - Maglietta @ diecielode
    Freddo per la Missione 1 della seconda settimana del COW-T 3 @ maridichallenge
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 589 (FiumiDiParole)


    Akira Hideyuki era appena tornato dal supermercato con due buste stracolme di viveri ed oggetti di uso comune in casa e l'espressione stravolta.
    Le sue guance arrossate spiccavano come fuocherelli sulla carnagione pallida e in contrasto con i capelli viola.
    «Hai fatto in fretta...» constatò in tono del tutto casuale ed indifferente Daisuke Ronoaka, suo coinquilino nonché fidanzato, comodamente seduto sul divano con il suo inseparabile computer portatile posato sulle ginocchia. Era intento a fare qualcosa che reputava evidentemente importante, dato che parlò senza staccare gli occhi dallo schermo che aveva innanzi.
    Indossava una tuta da ginnastica blu che gli andava un po' larga e portava i capelli azzurro ghiaccio raccolti da una coda alta dietro la testa.
    «Non c'erano molte persone. Le capisco, con questo freddo si sta bene in casa...» disse Akira, togliendosi il cappotto.
    Aveva nevicato tutta la notte e c'era un discreto strato di neve che copriva marciapiedi e strade. Per di più il tempo prometteva altra neve da un momento all'altro, complice anche la temperatura sotto zero.
    Al di sotto del cappotto portava una maglietta beige in caldocotone che tuttavia era veramente sottile e non pareva scaldare molto.
    «Non hai freddo con quella sola...?» gli chiese Daisuke perplesso, spostando improvvisamente lo sguardo su di lui.
    «Eh?» fece Akira, guardandosi il petto «Questa? Non è una maglietta leggera...».
    «Davvero? Eppure sembra che tu stia morendo di freddo...» obiettò il Ronoaka.
    «Questo perché fuori c'è la neve e una temperatura di meno due gradi» dichiarò l'Hideyuki in tono paziente, afferrando le buste e spostandole sul tavolo in cucina.
    «Be', però forse stavi meglio con un maglione...» constatò l'altro a voce alta.
    «No, perché dovrei mettere i maglioni pesanti?» disse Akira con voce scontata, iniziando a riporre in credenza i cartoni del latte.
    «Mi danno prurito quelli...» aggiunse un po' imbarazzato.
    «Però staresti più caldo...».
    Stavolta la voce di Daisuke gli era arrivata da molto più vicino che dal soggiorno. Era praticamente alle sue spalle.
    Il giovane...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 4 Feb. 2013
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  5. Togliersi uno sfizio
    Shonen-ai

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    Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life
    Personaggi: Charles Dumond, Françoise Duprèe
    Pairings: Françoise/Charles (one-sided), Françoise/Mathieu (accennato, one-sided)
    Prompt: 179. Odio amare @ 500themes_ita
    "Non è quello che intendevo" di sanzina89 per la Notte Bianca Maya @ maridichallenge
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 1530 (FiumiDiParole)


    Françoise Duprèe era un uomo di estrazione borghese che esercitava un fascino non da poco sulle giovani fanciulle della Parigi di fine Ottocento. Si manteneva grazie al suo rispettabilissimo impiego come insegnante privato di musica presso le più grandi casate nobiliari ancora in vita nella metropoli francese ed era noto per la sua maestria nel suonare moltissimi strumenti diversi.
    La sua vita sociale era molto attiva e l'uomo non aveva niente da invidiare ai nobili, fossero essi tali per discendenza o per titolo comperato; tuttavia, Françoise Duprèe possedeva un lato occulto alla società, una parte del suo carattere cui non poteva rinunciare ma che era ben consapevole lo avrebbe irrimediabilmente rovinato se fosse venuto alla luce.
    Il docente di musica era attratto dagli uomini, in particolar modo era invaghito del suo allievo prodigio Mathieu De Montrès, il quale però non ricambiava i suoi sentimenti; inoltre, Françoise amava abbandonarsi ai piaceri della carne. Per questo - opportunamente mascherato - a notte fonda spesso e volentieri andava a far visita ad alcuni bordelli nei bassifondi parigini.
    Quella sera, tuttavia, non aveva voglia di allontanarsi dalla sua casa per recarsi in qualche postribolo. Voleva rimanere nella sua camera a godere di ben altro spettacolo: aveva svariate depravazioni con cui dilettarsi, non soltanto l'amore carnale.
    Per intrattenersi, quella volta, decise di sfruttare il suo unico servitore.
    «Charles!» chiamò con voce potente dalla soglia della propria camera da letto, rimanendo ad osservare la semioscurità del corridoio per alcuni momenti prima di rientrare.
    Il suo servo accorreva sempre quando era richiamato, anche se gli serviva un po' di tempo. Françoise non si era mai preoccupato di indagare in merito: l'importante per lui era che il suo domestico arrivasse.
    Il Duprèe andò ad accomodarsi nella sua sontuosa poltrona viola, affondando piacevolmente nella morbida imbottitura. L'uomo indossava la sua veste da camera bianca e scintillante come la brina del primo mattino, fermata in vita da u...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 21 Dec. 2012
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  6. Raise your glass
    Gen, Shonen-ai accennato

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    Genere: Generale, Slice of life
    Personaggi: Claude Blackrow, Mortimer Werwolf, Pierre Demoony, Sinner
    Pairings: Claude/Pierre, Sinner/Mortimer (accennato, one-sided)
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 2161 (FiumiDiParole)


    Clang.
    «Cin cin!» esclamò Sinner, sorridendo lieto con una lieve affezione inquietante. L'occhio sinistro era sprovviso della consueta rosa blu grande e bellissima, in piena fioritura. Al suo posto, in bella mostra, vi era il suo occhio "speciale", il bulbo nero come la pece e la pupilla scarlatta con cerchi concentrici neri che si stringevano fino al puntino centrale da dove entrava la luce. Finché era coperto non c'erano grossi problemi, ma scoperto era una cosa a dir poco inquietante. Strideva nettamente con il pallore cadaverico della sua carnagione.
    L'altro occhio, blu scuro, era animato di una ilarità palese che in altri casi sarebbe stata ben mascherata da un'espressione calibratamente ambigua, com'era tipico di lui.
    Aveva abbandonato - almeno per quella notte - gli abiti da samurai oscuro che solitamente indossava in missione per metterne di più adatti ad una comune serata tra amici e colleghi. Aveva perciò optato per una felpa blu come i suoi capelli - lisci e tagliati scalati con una scarsa precisione a quanto pare volontaria - che gli stava un tantino larga di spalle e braccia - che lui aveva particolarmente esili e nodose - ed un paio di superaderenti jeans neri a vita bassa che, nel momento in cui veniva a piegarsi, lasciavano intravedere una parte degli slip - blu anch'essi - e delle natiche - che, al contrario degli arti, non erano poi così scarse. Più di qualche dipendente dell'Organizzazione aveva fatto cadere per sbaglio la prima cosa che avevano trovato a portata di mano per poter ammirare il suo deretano nonostante Sinner non fosse esattamente ai primi posti nella classifica dei più fighi della F.M.A. - ma ciò era dovuto principalmente al suo carattere un po' particolare.
    Il suo era un abbigliamento che trovava personalmente molto comodo e sportivo, tutto un altro paio di maniche se confrontato con la sua solita uniforme; tuttavia, quegli indumenti stridevano nettamente con la sua carnagione che definire semplicemente pallida era pressoché eufemistico. La Inky che lavorava nel Dipartimento Investigazioni ed era conosciuta come "La Tenebrosa" era pallida. Lui era bianco come la cera delle candele. Sembrava quasi che in tutta la sua vita la sua pelle non avesse mai visto neppure da lontano un raggio di sole. Metteva i brividi in un certo senso.
    Sinner, però, non solo metteva i brividi per le sue bizzarre apparenze, ma si impegnava con diligenza anche nell'essere strano caratterialmente p...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 21 Nov. 2012
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  7. Strane richieste
    Crossdressing, Shonen-ai

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    Daisuke/Akira
    By Fiamma Drakon il 9 Oct. 2012
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    Genere: Generale
    Personaggi: Akira Hideyuki, Daisuke Ronoaka
    Pairing: Daisuke/Akira
    Prompt: Humanity Strip / #09 - Pantaloni/Gonna @ diecielode
    In prima persona per la sfida contro Keh della zodiaco!challenge @ fiumidiparole
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
    Wordcount: 893 (FiumiDiParole)


    «Non... voglio farlo! Fermat... non tirare! Daicchaaan!».
    In quel preciso momento odiavo il mio coinquilino e fidanzato, Daisuke Ronoaka, con tutta l'anima: non credevo potesse arrivare ad essere così insistente per una cosa così... così... imbarazzante.
    Quella sera doveva essere particolarmente su di giri per qualche motivo a me ignoto perché si comportasse in quel modo. Forse, girovagando per Internet com'era solito fare, aveva trovato qualcosa che l'aveva reso particolarmente entusiasta.
    «Coraggio, voglio solo vedere come ti sta!» cercò di esortarmi Daisuke con voce implorante, guardandomi dritto negli occhi con espressione supplichevole nel tentativo di convincermi.
    Io per tutta risposta continuai a ribellarmi alle sue mani.
    «No, non voglio mettermi una gonna, oltretutto così corta!» esclamai di rimando, scacciando con un gesto brusco le sue mani, le quali stavano cercando un appiglio abbastanza solido per tirarmi giù i pantaloni della tuta da ginnastica.
    Non esisteva che indossassi un indumento così scandaloso e vergognoso insieme. Chiamarlo indumento era un eufemismo vero e proprio, un insulto ai capi d'abbigliamento di tutto rispetto come felpe, camicie e giacche. Quella gonna era talmente corta che, a giudicare con il solo sguardo, probabilmente sarebbe stato un miracolo se fosse riuscita a coprirmi per intero i testicoli.
    Era un'offesa alla dignità maschile. Come facessero le donne ad indossare abomini del genere rimaneva un mistero per me. A parer mio ci voleva una grossa dose di coraggio.
    Gli strattoni insistenti di Daisuke erano veramente forti. Anche se non faceva alcun tipo di ginnastica dovevo riconoscere che non era poi così debole come invece avrebbe dovuto essere. Mi chiesi per un attimo se in realtà quel mascalzone non facesse pesi a mia insaputa fingendo di rimanersene per pomeriggi interi davanti al suo computer portatile.
    Dinanzi a me il mio fidanzato giunse le mani in atto di preghiera.
    «Giuro che non ti faccio nessuna foto e non ne farò parola con anima viva!» promise. Per un momento temetti che nel fervore della richiesta si...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 9 Oct. 2012
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  8. Scuse inconsistenti
    Shonen-ai, Threesome

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    Angelo/Jan/Damien
    By Fiamma Drakon il 24 Sep. 2012
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    Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale
    Personaggi: Angelo Vivaldi, Damien Mureau, Jan Steiner
    Threesome: Angelo/Jan/Damien
    Prompt: 36. Colto sul fatto @ 500themes_ita
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    Wordcount: 2193 (FiumiDiParole)


    «Ma dov'è finito Angelo...?» si chiese Jan Steiner uscendo dalla piccola stanza che di comune accordo lui e i suoi altri due coinquilini - e amanti - Damien Mureau e Angelo Vivaldi avevano adibito a piccolo studio.
    Lui e Angelo avevano deciso di studiare un po' assieme una delle poche materie che i loro corsi universitari avevano in comune: matematica.
    Jan era parecchio ferrato nell'argomento, ma non si poteva dire altrettanto di Angelo: quest'ultimo era costretto a studiare la materia perché lo prevedeva il suo corso di studi. Il suo rapporto con essa era piuttosto conflittuale, come aveva già ampiamente avuto modo di vedere lo Steiner.
    Quest'ultimo aveva dovuto sudare parecchio per fargli fare un misero esercizio che non aveva capito e l'idea di dover faticare così per ogni singolo esercizio non lo entusiasmava affatto.
    Dopo più di due ore di lunghe e perigliose spiegazioni, il Vivaldi aveva deciso di chiedere una pausa ed il suo "tutore", sfiancato, gliel'aveva consentita. Del resto, ne meritava una anche lui; tuttavia, erano passati più di venti minuti e ancora Angelo non era tornato. Così Jan aveva iniziato a cercarlo.
    Era partito dal bagno e dalla camera da letto dove dormivano tutti e tre assieme. Poteva anche essere che si fosse concesso una doccia o un sonnellino - era facile che si addormentasse anche in pieno pomeriggio, sotto il sole cocente. Qualche insolazione durante i mesi estivi se l'era guadagnata proprio così.
    Lo Steiner trovò entrambe le stanze vuote. Allora passò al soggiorno. Era di modeste dimensioni, per cui non avrebbe impiegato troppo tempo a perlustrarlo. Come suggeriva l'assenza di suoni e rumori provenienti dalla tv, Angelo non era neppure lì.
    L'unica - ed ultima - meta disponibile era la cucina con annesso minuscolo spazio per il tavolo. E fu proprio seduto a quest'ultimo che Jan trovò il suo compagno, intento a divorarsi una grossa fetta di pane con un'abbondante dose di Nutella. Dinanzi a sé aveva un grosso tozzo di pane da affettare ed un intero barattolo di Nutella aperto e munito di cucchiaio.
    Pareva così assorto nella sua merenda da non essersi accorto dell'arrivo dell'altro - anzi, era proprio così.
    Consumato il poco rimasto della fetta di pane, il Vivaldi tuffò il cucchiaio nel barattolo e se lo portò alla bocca.
    Jan gli si avvicinò pian piano e, una volta arrivatogli alle spalle, es...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 24 Sep. 2012
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  9. Situazioni intime imbarazzanti
    Shonen-ai

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    Seraph/Theoderich
    By Fiamma Drakon il 30 Aug. 2012
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    Genere: Fluff, Slice of life
    Personaggi: Seraph Rodewald, Theoderich Heimbrecht
    Pairing: Seraph/Theoderich
    Prompt: San Valentino / 05. Rosso @ think_fluff
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    Essere coccolato era la cosa più bella che Theoderich Heimbrecht potesse subire a letto, di sera e dopo una cena deliziosa, fra le braccia del suo fidanzato e coinquilino Seraph Rodewald.
    Gli piaceva sentire le sue mani muoversi sul proprio corpo, accarezzandogli la pelle nuda in ogni più lontano e intimo anfratto, la sua bocca sulla propria e le parole dolci che di quando in quando lasciava tra i suoi capelli neri.
    Seraph, placido, si trastullava con le coccole, certo che gli sarebbero piaciute da matti. Il ragazzo gli accarezzò la pancia premendola leggermente con i polpastrelli al di sotto dell'ombelico. Non gli voleva fare del male, voleva semplicemente scendere più giù ed iniziare con i preliminari.
    Le coccole spesso erano l'inizio di un rapporto per loro.
    L'Heimbrecht sobbalzò piano a quell'inattesa pressione ed iniziò ad arrossire.
    «Theoderich... posso iniziare...?» domandò in un soffio Seraph, lasciando la mano dov'era.
    Il moro iniziava ad agitarsi.
    «S-Seraph... potresti togliere la mano da lì...?» chiese l'altro in risposta, esitante.
    Sembrava parecchio turbato e la cosa era incomprensibile dato che, almeno fino ad allora, si stavano facendo le coccole. Sarebbe dovuto essere in totale estasi, al punto che avrebbe dovuto quasi fare le fusa.
    «Theoderich che cosa c'è?» domandò, apprensivo, scrutando l'espressione dell'altro. Dalla sua posizione riusciva a vedere ben poco, dato che era seduto alle spalle del suo compagno; tuttavia, riuscì a notare le sue guance rosse come pomodori.
    Era ovviamente tenero, però si chiedeva il perché di quell'improvviso cambio di atteggiamento.
    Theoderich rimase in silenzio per diversi istanti, senza trovare il coraggio di spiegarsi, il rossore ed il calore che gli accendevano le guance che diveniva sempre più forte.
    Alla fine riuscì a dire: «M-mi stai premendo... sulla vescica...».
    Terminò la frase con un fil di voce, al che per Seraph divenne difficile afferrare le sue parole; ciononostante, riuscì a comprenderlo, anche se con un breve scarto di interpretazione.
    Quand'ebbe capito inarcò entrambe le sopracciglia ed esclamò: «Oh...! Devi... andare in bagno...?».
    Cercò di essere il più delicato possibile nel porre la domanda, dato che il suo fidanzato era particolarmente suscettibile a determinati argomenti, specialmente di carattere... intimo.
    L'Heimbrecht si mosse ancora ed il Rodewald tolse la mano, p...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 30 Aug. 2012
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  10. Birthday present with love
    Shonen-ai

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    Seraph/Theoderich
    By Fiamma Drakon il 30 Aug. 2012
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    Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale
    Personaggi: Seraph Rodewald, Theoderich Heimbrecht
    Pairing: Seraph/Theoderich
    Prompt: San Valentino / 01. Cupido @ think_fluff
    Disclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
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    Seraph Rodewald, quella mattina, non era stato svegliato dal suono acuto e penetrante della sua sveglia, bensì da una amorevole carezza tra gli ispidi capelli biondi simili a fiamme crepitanti tanto si erano spettinati nella notte.
    Era stanco morto, dato che la sera prima aveva dovuto tenere in via del tutto eccezionale un corso di tre ore - il doppio rispetto al normale - ad un numero doppio di donne, che aveva significato il doppio di sguardi di femmine interessate al suo didietro, ai pettorali, alle gambe. Poi, quand'era tornato a casa, il suo fidanzato Theoderich Heimbrecht lo aveva accolto a braccia aperte sulla soglia e lo aveva implicitamente pregato di concedergli un po' delle sue attenzioni. Ormai Seraph era diventato bravo ad interpretare i gesti e gli sguardi del compagno. Anche se non glielo chiedeva a parole, sapeva capire quando voleva essere coccolato; così aveva passato qualche ora dopo aver preparato e consumato la cena a ricoprirlo di carezze, baci e abbracci, prima di cadere addormentato.
    Avrebbe preferito dormire ancora almeno quella mattina, ma la mano tra i suoi capelli, anche se gli stava carezzando leggera il capo, costituiva una sorta di legame che gli impediva di tornare definitivamente al sonno.
    In certo qual modo seccato, Seraph aprì un occhio leggermente e bofonchiò stizzito: «Ho sonno, lasciami dormire».
    «M-ma Seraph... la colazione si raffredda» lo contraddisse con voce scarsamente decisa Theoderich. Non era abituato ad andare contro quel che l'altro diceva, specialmente se si trattava del riposo: sapeva bene che faceva tanto per mantenere l'appartamento ed entrambi, così lui cercava sempre di non creargli ulteriori fastidi.
    Il Rodewald piegò le sopracciglia, assumendo un cipiglio confuso.
    «Quale... colazione?» chiese il biondo. Lui non aveva preparato nessuna colazione. Non ancora, perlomeno.
    Di colpo realizzò qualcosa che lo fece scattare seduto, gli occhi aperti anche se ancora palesemente gonfi di sonno.
    Le coperte formavano un groviglio attorno alle sue gambe e ai fianchi, segno evidente che quella notte non aveva dormito in modo molto tranquillo.
    Le mani puntellate sul cuscino alle sue spalle gli sorreggevano il busto, i muscoli delle braccia tesi al di sotto delle maniche corte e aderenti della sua canotta azzurra.
    «Hai preparato la colazione...?!» domandò, stupefatto: il suo compagno non aveva propriamente la vena del cuoco, eccetto per i dolci...

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    Last Post by Fiamma Drakon il 30 Aug. 2012
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