Genere: Erotico, Romantico
Personaggi: Seraph Rodewald, Theoderich Heimbrecht
Pairing: Seraph/Theoderich
Prompt: 50 Kinks / 019. Handcuffs/Manette @
kinks_pervsDisclaimer: Tutta roba mia e della mia testolina, pertanto qualsiasi somiglianza con persone realmente esistenti (se presente ma non credo proprio) è completamente casuale e non voluta.
Wordcount: 1758 (FiumiDiParole)
«Coraggio, Theoderich. Dai, fallo: non ti costa niente in fondo, no...?».
Seraph lo guardava in trepidante attesa, sdraiato sul materasso, completamente nudo, con le ginocchia piegate verso l'alto e le gambe divaricate, mettendo in bella mostra gli attributi senza il minimo pudore. Dietro, sotto di sé, teneva le mani bloccate da un paio di manette che si era messo lui stesso prima di sdraiarsi.
Era un modo estremamente efficace - forse il solo - per impedirsi di cedere alla tentazione di masturbare Theoderich e poi imporsi su di lui come dominante, penetrandolo con violenza finché ambedue non avessero raggiunto l'orgasmo.
Era ubriaco, come si poteva ben intuire dall’odore di alcolici che gli aleggiava intorno e dagli occhi leggermente socchiusi, eppure non era parzialmente cosciente di sé - magari delle sue azioni sì. L’alcol su di lui aveva l’effetto di “liberare” la sua parte più perversa e dargli libero modo di sfogarsi.
Esattamente quello che stava facendo.
Stavolta quella parte di lui voleva essere dominata a letto dal partner. Era un’esperienza che non aveva mai provato e che l’attirava particolarmente, oltretutto se c’era la “restrizione” di un paio di manette.
Theoderich lo osservava, dubbioso, senza però riuscire a staccare gli occhi dai suoi genitali, messi così in bella vista.
Non era uno spettacolo cui era abituato ad assistere, anche se aveva già avuto occasione di osservare i suoi attributi, ma non in modo così esplicito.
«S-Seraph...» borbottò, sbattendo ripetutamente le palpebre, confuso e perplesso «C-cos'è che dovrei fare...?».
Doveva pure spiegarglielo...?
«Theoderich, ti ci devo mettere della panna per fartelo capire...?» domandò leggermente stizzito ed ironico. Spiegargli in modo serioso che doveva leccargli le parti basse gli sembrava uno scherzo. In quella posizione, gli sembrava piuttosto ovvio quel che doveva fare.
Vedendo che il moro non dava segni d'aver compreso, l'altro sospirò e disse: «Fai quello che ti faccio sempre io a letto...».
Allora parve capire, perché arrossì tutto.
«M-ma posso...?» chiese, impacciato.
Seraph gli aprì le gambe davanti ancor di più per invitarlo.
«Vuoi un invito scritto...?» sbottò, spiccio.
Il giovane Heimbrecht non sembrava fidarsi troppo di lui quand’era ubriaco. Sapeva che non era propriamente padrone delle sue azioni nonostante lo sembrasse: il suo Seraph non era così... poco pulito - non aveva idea di ...
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